Gastroenterologia Ed Endoscopia Digestiva
Domande frequenti
Cos’è la steatosi epatica?
La steatosi epatica si caratterizza per un accumulo di grassi, in forma di trigliceridi, nelle cellule del fegato. Tra le cause della steatosi epatica ci sono il diabete, la sedentarietà e una dieta ipercalorica. Gli individui che, dunque, rischiano di sviluppare più facilmente questa patologia sono le persone in sovrappeso o con un indice di massa corporea superiore a 30 e coloro che conducono uno stile di vita particolarmente sedentario.
Cos’è l’epatite C?
L’epatite C è una patologia causata da un virus, l’HCV, che infetta il fegato, distrugge le cellule del fegato e determina l’infiammazione. La maggior parte delle persone affette da epatite C non riscontrano alcun sintomo; in effetti, in molti non si accorgono di essere affette dall’epatite C fino a quando i danni al fegato non emergono, anni o addirittura decenni più tardi rispetto all’infezione.
Il virus HCV è uno dei tanti agenti virali che possono infettare il fegato, ma l’infezione da HCV, fra quelle che interessano il fegato, è considerata fra le più gravi. Il virus si trasmette attraverso il contatto con sangue infetto, tipicamente attraverso lo scambio di siringhe infette o, meno facilmente, per trasmissione sessuale o parenterale (di madre in figlio). Il rischio maggiore connesso a questa patologia è la cronicizzazione, che avviene in moltissimi dei pazienti che non vengono trattati (spesso perché non vi è alcun sintomo). Questa patologia, infatti, può portare a gravi conseguenze come l’insufficienza epatica, la cirrosi e il tumore del fegato: si stima infatti che circa un tumore del fegato ogni quattro sia causato da epatite C cronicizzata.
Cos’è l’epatite autoimmune?
L’epatite autoimmune è una patologia causata da un’autoaggressione del sistema immunitario nei confronti del fegato. Provoca una infiammazione cronica e progressiva del fegato che, in mancanza di adeguati trattamenti, deteriora progressivamente l’organo. Colpisce soprattutto le donne e può svilupparsi a qualsiasi età, generalmente tra i 40 e 70 anni di età. Fattori di rischio sono, infatti, l’età giovane e il sesso femminile, ma anche infezioni virali o batteriche precedenti, l’uso di alcuni farmaci e la presenza di altre malattia autoimmuni. Quando si manifesta in età giovanile i suoi sintomi sono più aggressivi e la progressione è più rapida. La gravità della malattia, infatti, è legata all’età più che alla forma.
Cos’è la cirrosi?
La cirrosi è una malattia cronica del fegato caratterizzata dalla formazione di tessuto fibroso dopo molti anni passati a lottare contro patologie (come l’epatite) o problematiche (come l’abuso di alcol) in grado di danneggiare quest’organo. Il termine “cirrosi” significa sostanzialmente “malattia avanzata di fegato”. La cirrosi è una condizione irreversibile, ma le cui conseguenze possono essere limitate intervenendo precocemente.
La cirrosi limita la funzionalità del fegato e se non viene trattata per tempo può risultare fatale. La formazione delle cicatrici fibrose riduce il flusso del sangue nell’organo, causando un’ipertensione polmonare che a sua volta può portare a emorragie e a gonfiori addominali e a livello delle gambe. Non solo, in caso di cirrosi l’organismo è più debole nei confronti delle infezioni, può andare incontro a malnutrizione a causa dell’incapacità di processare adeguatamente i nutrienti e ha difficoltà nello smaltire le tossine. Infine, la cirrosi aumenta il rischio di cancro al fegato e, nel caso in cui l’organo non è più in grado di eliminare la bilirubina dal sangue, può manifestarsi come ittero (ingiallimento della pelle e delle sclere degli occhi).